Inizio con quella bella...
I due vincitori di Divergent di Veronica Roth sono:
sofi97
micia
Ricordo alle vincitrici che devono rispondere alla mia email, che invierò quanto prima, fornendomi i loro dati. Se entro quattro giorni non avrò riscontri, il premio passerà alla seconda classificata della lista della vincitrice non pervenuta.
***********************************
Fatto ciò, vorrei complimentarmi con tutti i partecipanti per i commenti lasciati ed esprimere ora la mia opinione sulla questione femminile.Per quanto mi riguarda io penso che la donna al giorno d'oggi si sia apparentemente emancipata. E' vero, possiede più o meno gli stessi diritti e doveri dell'uomo ma questi, di fatto, vengono applicati allo stesso modo? Non credo proprio! Inoltre, non mancano le disuguaglianze culturali. La donna quando rimane incinta rischia il posto di lavoro, il partner maschile nello stesso periodo (e poco dopo la nascita del bambino) lavora tranquillamente come se nulla fosse; la donna se non trova lavoro e rimane a casa, facendo la casalinga, beh è abbastanza normale, se succede all'uomo è visto quasi come un fallimento, sia personale che sociale, e deve sbrigarsi a carcare qualche impiego; la donna se si sposa prende il cognome del marito, che lo da a lei e ai propri figli, mentre per l'uomo non cambia nulla; la legge per la donna, per determinate posizioni lavorative di rilievo, stabilisce una percentuale di presenza, mentre per gli uomini non c'è nulla, tanto si sà, ad occupare la maggior parte dei posti dirigenziali ci sono loro, non c'è bisogno di una norma ad oc e così potrei andare avanti ancora per molto.
Nei romanzi, beh la situazione è un po' diversa perché molte protagoniste tendono ad essere abbastanza indipendenti. Abbastanza, non totalmente. Questo perché l'eroe maschio che si prende cura di loro, le salva e a volte le sostituisce nel prendere decisioni, giustificandosi nei modi più disperati, c'è sempre, soprattutto nei romance. Ora, di romance ne so ben poco perché non è un genere che leggo (mi riferisco naturalmente a quello etero) ma giudico dai frammenti che colgo su alcuni blog (ad esempio L'arte dello scrivere...forse che comunque apprezzo) e dai libri letti che un po' si avvicinano al genere. Forse, come sostiene Slela, "Alle donne piace evadere, anche leggere [e scrivere] di situazioni che nella vita non accetterebbero mai", o forse, e questa è una mia ipotesi, alcune scrittrici (perchè in genere sono loro che si cimentano in romance e affini), vivendo in un realtà dalla cultura maschilista, si sono talmente abituate alla situazione da ritenerla normale, ugualitaria, e non realisticamente migliorabile per il genere femminile, e di conseguenza questa visione la riportano anche nelle loro storie.
***********************************
ATTENZIONE!!!
Complimenti alle vincitrici (mannaggia...) e onorata della citazione :)
RispondiEliminaDati inviati, grazie mille
RispondiEliminaGrazie mille!
RispondiElimina