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sabato 25 febbraio 2012

Recensione Stir Fry

Finalmente il periodo esami è finito e posso tornare alla carica con le letture, cosa per altro che sto già facendo. In ogni caso, tra un esame e l'altro, molto lentamente, sono riuscita a leggermi Stir Fry di Emma Donoghue e proprio ora ho finito di recensirlo.
P.S. La trama qui sotto è da me tradotta perché quella ufficiale italiana è troppo ridotta e non dice praticamente nulla.
P.P.S. La recensione potrebbe contenere qualche spoiler

TRAMA
Volitiva, timida e piena di vaghi sentimenti femministi, Maria,17 anni, ha lasciato la sua piccola città per iniziare l'università - e quella che spera sarà una vita emozionante piena di romanticismo - nella contemporanea Dublino. A Dublino condivide un appartamento con due studentesse più vecchie di lei. Come la maggior parte degli studenti del primo anno, Maria è alla ricerca della propria identità e, quando scopre che le sue coinquiline sono lesbiche e amanti, metterà in discussione la propria sessualità.

RECENSIONE 
L'altro ieri ho concluso questo libro e mi aspettavo un po' di più, ha cominciato a prender vita solo verso le ultime 50 pagine... forse sarà che amo i libi con un po' di movimento.
Questo è un romanzo di formazione e racconta i primi mesi di università (fino a capodanno) di Maria, un'inesperta ragazza di provincia che si reca nella grande Dublino conservatrice dei primi anni '90 per studio. Una delle prime incombenze è quella di cercarsi un appartamento da condividere, quando nella bacheca universitaria gli appare uno strano annuncio. Un po' titubante contatta il numero lasciato e visita la casa dove trova due ragazze ormai adulte che frequentano l'università per hobby. Loro sono Ruth, 24 anni, femminista attiva che per Maria diventerà 'madre adottiva' e Jael, 30 anni, ribelle e scansafatiche. Poco dopo in questo appartamento vi si trasferisce e comincia a convivere con le due strane 'amiche'. Strane perché tra le due vi è un feeling che Maria all'inizio scambia per amicizia ma così non sarà. Alla fine tutte e tre usciranno trasformate da questa esperienza.
Sopra ho detto che mi spettavo di più, nel senso che andavo avanti nella lettura attendendo il punto in cui le cose si sarebbero smosse, invece leggevo dell'ambientazione nell'università di Maria, delle sue nuove amicizie che alla fine non hanno avuto alcun ruolo negli eventi principali, del suo amore non corrisposto e solo qua e là si inserivano le due coinquiline, in realtà al centro della storia. C'è qualche indizio che fa presagire qualcosa tra Ruth e Jael, anche se non si sa bene cosa, solo a partire dalla seconda metà del romanzo e tutto culmina, come ho già detto, nelle ultime 50 pagine. Lì i toni si accendono e finalmente escono di scena i personaggi secondari, concentrandosi sulle due coinquiline e su Maria stessa.
La conclusione è piuttosto inaspettata ed enigmatica, diciamo che lascia spazio alla fantasia, e ciò a me è piaciuto molto, forse è anche la parte più toccante del romanzo, tra cose dette, non dette e sottintese.
Per quanto riguarda i personaggi, come ho già detto, ce ne sono alcuni, precisamente tre, che sono macchiette, nel senso che non sono ben delineati e utili alla storia. Questi sono: Galway, l'amico timido americano di Maria che compare ogni tanto, Yvonne, l'amica a mio avviso ottusa e superficiale, anch'essa scomparsa ad un certo punto della storia, e Damien, il ragazzo riservato che Maria ogni tanto scruta e con cui gioca a biliardo. Per quanto riguarda le coinquiline, si delineano durante la narrazione. Jael inizialmente mi piaceva ma con l'andare avanti del libro mi è risultata sempre più antipatica e stronza, incurante dei sentimenti degli altri. Ruth è il personaggio che ho preferito, in particolar modo sul finale, è soprattutto lei a svelare sorprese ed è anche il personaggio chiave della tenera conclusione (almeno secondo la mia interpretazione). Si potrebbe leggere il romanzo solo per questa!. Infine, per quanto riguarda Maria, sono partita con pregiudizi negativi nei suoi confronti ma poi si è rivelata una ragazza interessante, riflessiva e soprattutto disposta a rompere con la tradizione, nonostante sia circondata dal conservatorismo.
In conclusione, questo romanzo non è certo un capolavoro ma lo si può tranquillamente leggere per svago. Ora penso che acquisterò il libro di favole, "Il Bacio della Strega", che ha scritto sempre quest'autrice, sperando che in futuro in Italia ci siano altre sue pubblicazioni... in fondo Stir Fry è stato il suo romanzo d'esordio!
VOTO: ***

Titolo: Stir Fry
Autore: Emma Donoghue
Editore: Il Dito e la Luna
Pagine: 224
Prezzo: 16,00

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