TRAMA
“Chi dice che non c’è limite alla crudeltà umana, dice il vero. Chi asserisce che niente è scritto e tutto può cambiare, anch’egli dice il vero”.
Con queste parole si apre lo straziante romanzo scritto a quattro mani da Elena Bertoli e Dory Capuani.
Ambientato nella Germania nazista, l’opera ha il pregio di mettere in evidenza le storie a margine del tragico periodo storico.
Jura è un diciottenne utilizzato come cavia dai ricercatori nazisti, nel campo di concentramento di Dachau, per capire fino a che punto possa arrivare il cuore prima di cedere irrimediabilmente. Il destino però ha in serbo per lui altre sorprese. Il bell’aspetto lo rende una preda appetibile per i giochi perversi di annoiati ufficiali tedeschi.
Con una prosa intensa, in grado di mettere in evidenza l’atrocità e l’irrazionalità di un periodo malato, Jura è un romanzo sconcertante per la sua capacità di far mettere il lettore nei panni del carnefice, trasformandolo talvolta in un salvatore.
Con queste parole si apre lo straziante romanzo scritto a quattro mani da Elena Bertoli e Dory Capuani.
Ambientato nella Germania nazista, l’opera ha il pregio di mettere in evidenza le storie a margine del tragico periodo storico.
Jura è un diciottenne utilizzato come cavia dai ricercatori nazisti, nel campo di concentramento di Dachau, per capire fino a che punto possa arrivare il cuore prima di cedere irrimediabilmente. Il destino però ha in serbo per lui altre sorprese. Il bell’aspetto lo rende una preda appetibile per i giochi perversi di annoiati ufficiali tedeschi.
Con una prosa intensa, in grado di mettere in evidenza l’atrocità e l’irrazionalità di un periodo malato, Jura è un romanzo sconcertante per la sua capacità di far mettere il lettore nei panni del carnefice, trasformandolo talvolta in un salvatore.
RECENSIONE
Qualche giorno fa ho finito di leggere questo libro e, sebbene la storia mi sia piaciuta, devo dire che purtroppo (mi dispiace commentare negativamente una storia slash perchè sono rare da leggere, scritta per di più da autrici esordienti italiane) ci sono diverse cose che, a mio parere, non vanno. Innanzi tutto il coprotagonista, Derek, all'inizio è sadico e crudele e poi pian piano impara ad amare Jura, esplicitando i suoi sentimenti solo a lui, dopo di che, all'improvviso, si autoproclama, ipocritamente, difensore dei deboli e degli oppressi mettendosi contro persino al suo amico che l'aveva sempre aiutato.
Un'altra cosa che lascia a pensare è il comportamento di questo amico, Theo, che da spalla, sostegno e consigliere, si trasforma improvvisamente in uomo timoroso e sopraffatto dagli eventi. Cade in basso senza spiegazioni.
I dialoghi, poi, sono troppo costruiti e artificiosi. Alcuni non si reggono proprio.
Ho notato anche una certa lentezza a metà del romanzo e sostanzialmente la storia è raccontata a episodi. In ogni capitolo si narra l'inizio e la fine di una vicenda per poi riniziare da capo raccontandone un'altra a distanza di tempo. Questo l'ho notato soprattutto all'inizio.
Il libro mi è comunque piaciuto e spero poi di leggerne altri, sempre slash, delle stesse autrici perchè, come ho detto sopra, queste storie sono rare e, nonostante tutti i difetti, sempre belle.
VOTO: ***
Titolo: Jura
Autore: Elena Bertoli & Dory Capuani
Editore: Il Filo
Pagine: 243
Prezzo: € 18,00
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